AMERICA'S CUP WORLD SERIES - VENEZIA 2012
- salvento
- 20 mag 2012
- Tempo di lettura: 4 min

Ieri in una bellissima giornata di sole dove Venezia, ancora una volta, risplendeva di tutta la sua bellezza e di tutta la sua aristocratica nobiltà secolare, si sono svolte delle regate di Coppa America, nella tappa veneziana delle Serie mondiali che vedono protagoniste varie città di mare.
La Coppa America quest’anno ha sviluppato un nuovo programma che si fonda su un rapporto con il pubblico molto più stretto rispetto al passato, coinvolgendolo in uno spettacolo in cui i catamarani AC 45, che al momento sono le barche scelte per questo world -tour, si avvicinano tantissimo alla costa in modo da poter essere osservati da tutti dal vivo rispetto al passato in cui le gare si svolgevano in mare al largo e erano viste solo da pochi eletti che con le loro barche riuscivano ad avvicinarsi al campo di regate.
Quest’anno tutto è cambiato, oltre che nelle barche, anche nella organizzazione delle competizioni e nelle scelte dei campi di regata che come è successo a Napoli il mese scorso ha attirato tantissimi appassionati e tantissimi curiosi per vedere le evoluzioni di queste straordinarie barche e dei loro equipaggi. La capacità dei catamarani di veleggiare con possibilità di velocità del vento molto più estese rispetto al passato, si passa dai pochissimi nodi sino ai 30 nodi e oltre anche con onda formata, consentono di fare delle scelte di campi di regata veramente inusuali, che hanno dato da subito un grande ritorno pubblicitario al mondo della vela e a quello in particolare di Coppa America, come forse mai non era successo nel passato.
L’incontro di una vecchia signora del mare e della laguna come Venezia, con il mondo moderno tecnologico e velocissimo della nuova stagione velica mondiale, sembrava un atto quasi impossibile e molti hanno criticato da subito la città di Venezia e le sue organizzazioni che hanno sognato e voluto a tutti i costi questa possibilità e questa opportunità di coniugare ancora una volta antico e moderno nel segno del mare e della tradizione ancorata nel passato ma spinta dal vento del futuro.
Devo dire che ieri pomeriggio l’impressione che ho avuto vedendo le migliaia di persone assiepate sulle rive e le tantissime barche e barchini che affollavano i bordi del campo di regata vicinissimo a entrambi, in uno scenario da sogno con arrivo finale davanti alle colonne di Todaro e San Marco in Piazzetta San Marco, è stato prima di stupore per la possibilità di vedere una manifestazione di questo livello in città, poi di orgoglio per la mia città natale, che ieri sembrava essere la città più bella del mondo (e forse lo è sempre!!), infine di ringraziamento a tutti coloro che credono ancora nei sogni e hanno la capacità e la voglia di farli diventare realtà. Veramente un grazie sentito da cittadino veneziano a tutti i veneziani e non, autori di questo miracolo.
Per i puristi della vela, ovviamente il campo di regata in bacino con tutti i suoi limiti naturali, non si presta a sviluppare tutto il potenziale di queste barche straordinarie e quindi queste regate non sono all’altezza della vera vela che si deve svolgere senza questa organizzazione così precisa e tecnologica “all’americana” e senza tutta questa sovrastruttura pubblicitaria e commerciale che la contraddistingue.
Può darsi che ci sia anche del vero in queste obiezioni, ma ieri io mi sentivo veramente partecipe dell’evento come fossi su una barca in regata, con la possibilità di distinguere tutte le tattiche, tutti i particolari delle singole attività dei diversi equipaggio per ottenere il meglio dai loro mezzi e dal vento debole e variabile che contraddistingueva il pomeriggio, regatando tra due ali di folla entusiaste e compatte come probabilmente i Team di Coppa America non hanno mai trovato e forse non troveranno più.
Era una vera regata, resa difficile e ancora più selettiva dalle condizioni del campo di regata effettivamente molto stretto, che hanno costretto gli equipaggi ad una serie continua di virate e strambate spesso al limite del territorio a loro riservato, con una concentrazione e attenzione ad ogni particolare, perchè ogni piccolo errore si rilevava quasi impossibile da rimediare nel proseguo della regata, ma viva come non mai con grandi scontri e grandi passaggi e una gran mole di “sudore” per tutti gli atleti in gara.
Penso che le immagini di questa serie di regate faranno il giro del mondo per diversi anni creando una pubblicità al mondo della vela mondiale come forse non è mai successo sino ad oggi, e la Coppa America dovrà ringraziare Venezia e i Veneziani per questa possibilità che è stata a loro data. Ovviamente anche Venezia dovrà ringraziare la Coppa America perchè Le ha consentito di dimostrare, ancora una volta, la potenzialità di una città unica, incopiabile, diversa dal resto del mondo, ancorata al passato ma nel senso storico di quella grande Repubblica che per millenni è sempre stata capace di rinnovarsi continuamente e di essere sempre al passo con i tempi, mantenendo la sua autonomia e la sua organizzazione inalterata nello spirito ma coerente con le necessità, che si batteva alla morte quando serviva difendere il proprio territorio e i suoi commerci, ma che aveva l’arma migliore nella diplomazia e nella capacità di creare ricchezza con tutti i popoli che incontrava sul suo cammino, sia amici sia nemici, anzi a volte era proprio con questi che riusciva a trovare maggior sintonia nel mondo del commercio, creando nel suo territorio piccolo e particolarissimo uno spirito di coerenza e di coesione delle mille diverse popolazioni che lo abitavano e che alla fine si ritrovavano in un unico incrocio di razze sotto l’ala protettrice dello stendardo amaranto di san Marco con il suo leone.
Ancora una volta quindi Venezia dimostra al mondo di poter essere una grande organizzatrice di eventi significativi e importanti e pur nelle complesse armonie del centro storico da rispettare e continuare ad amare e ricostruire, capace di produrre quelle grandi emozioni che la collocano ancor oggi in un posto primario tra le città più famose della Terra.
Viva Venezia, Viva San Marco e viva le glorie del nostro Leon ............

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