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PICCOLO DIZIONARIO DEI PIU' USATI TERMINI MARINARESCHI O DELLA MARINERIA 

Minuscolo ma pratico vademecum che può servire ai marinai semplici o scelti, ma anche ai capitani e agli ammiragli per parlare la stessa lingua e intendersi al volo senza capire “pan per focaccia” e crearsi problemi nei momenti di grande tensione agonistica o nei momenti di difficoltà tecnica

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LETTERA O

OBLO'

Il termine oblò deriva dal francese ('hublot') e designa l'apertura rettangolare, quadrata, ma più spesso circolare, che praticata a murata e sulle sovrastrutture, da luce e aria agli ambienti interni.

Gli oblò presentano un controtelaio e un telaio di ottone o alluminio che contiene un cristallo a forte spessore (portellino); tale cristallo è protetto da un controportellino metallico a tenuta stagna chiudibile con alcuni tiranti filettati, provvisti di maniglia a vite.

OCCHIELLO

Foro sulla vela, rinforzato lungo i bordi con un anello di metallo o plastica; serve a permettere il passaggio delle borose o dei matafioni: è detto anche brancarella.

OCHETTE

Sono così chiamate le prime creste bianche che si formano sulla superficie del mare e che denotano un vento superiore ai 15 nodi.

OMBRINALE

Il termine ombrinale deriva dal greco 'Ombros' che significa 'pioggia'.

Sono così chiamati quei fori, praticati sul ponte, per scaricare in mare le acque eventualmente raccolte in coperta (pioggia, colpi di mare, etc.), anche apertura sul fondo del pozzetto direttamente collegata a mare, per permettere lo svuotamento dell'acqua eventualmente entrata.

E' dotato, come tutti gli scarichi a mare, di una valvola che impedisce all'acqua di entrare nello scafo.

ONDA

L'onda, in oceanografia, è quel movimento della superficie marina generato dall'azione del vento o dall'effetto delle maree. Altre cause di moto ondoso sono da addebitarsi a movimenti sismici sottomarini.

Il moto ondoso può essere anche locale e limitato nel tempo quando è causato dal passaggio di una nave. Nell'onda si distinguono:

- la cresta, che è la parte superiore;

- il cavo (detto anche 'gola'), che è la parte compresa tra due creste successive;

- l'altezza, che è la distanza verticale compresa tra la parte superiore della cresta e la parte più bassa della gola;

- la lunghezza, che è la distanza orizzontale compresa tra due creste successive;

- la velocità di propagazione, che è lo spazio percorso da una cresta nell'unità di tempo;

- il periodo, che è l'intervallo di tempo che intercorre tra il passaggio di due creste.

Sono dette 'onde vive' quelle generate dall'azione diretta del vento, che continuano ad aumentare in altezza, velocità e lunghezza. Sono dette 'onde morte' quelle generate dall'azione delle onde vive, quando l'azione del vento che le ha prodotte scema di intensità o di direzione e le prime continuano a propagarsi formando 'onde lunghe' (con forme arrotondate e meno ripide).

OPERA MORTA

Lo scafo può essere suddiviso in opera viva o carena ed opera morta. L'opera viva è la parte immersa in acqua, mentre l'opera morta è la parte asciutta che comprende la zona superiore dello scafo e le strutture di coperta e sovraccoperta.

La linea che separa idealmente l'opera viva dall'opera morta si definisce linea di flusso e la figura racchiusa da quest'ultima viene denominata figura di galleggiamento o piano di galleggiamento.

La copertura superiore dello scafo è detta ponte principale, mentre quella inferiore è detta fondo.

OPERA VIVA

Lo scafo può essere suddiviso in opera viva o carena ed opera morta. L'opera viva è la parte immersa in acqua, mentre l'opera morta è la parte asciutta che comprende la zona superiore dello scafo e le strutture di coperta e sovraccoperta.

La linea che separa idealmente l'opera viva dall'opera morta si definisce linea di flusso e la figura racchiusa da quest'ultima viene denominata figura di galleggiamento o piano di galleggiamento.

La copertura superiore dello scafo è detta ponte principale, mentre quella inferiore è detta fondo.

ORECCHIA

Con questo termine si indica il ritmico ondeggiare della parte alta dello spinnaker lungo il bordo di ingresso del vento; denota che la vela è perfettamente regolata.

ORMEGGIARE

Ormeggiare è l'insieme delle operazioni di nautica che si effettuano per rendere stabilmente ferma una imbarcazione in un dato punto della costa (generalmente, un porto); è anche il luogo in cui il natante viene tenuto fermo, nonché ogni elemento accessorio utilizzato per stabilizzarne la posizione.

L'ormeggio ad una banchina può essere di fianco detto 'all'inglese', di poppa detto 'alla francese' o di prua.

Ormeggio di fianco: in tale ormeggio l’imbarcazione è disposta parallelamente alla banchina, alla quale è assicurata con sei cavi: cima di prora (1), traversino di prora (2), spring di prora (3), spring di poppa (4), traversino di poppa (5), cima di poppa (6).

Ormeggio di poppa: in tale ormeggio l’imbarcazione è disposta perpendicolarmente alla banchina, con la prora in fuori mantenuta da una o due ancore di posta oppure da un corpo morto o da una boa, mentre la poppa è assicurata a delle bitte a terra a mezzo di cavi incrociati che, che attraverso i passacavi di poppa, vengono dati volta alle bitte di bordo.

Ormeggio di prua: in tale ormeggio l’imbarcazione è disposta perpendicolarmente alla banchina, con la poppa in fuori mantenuta da una o due ancore di posta oppure da un corpo morto o da una boa, mentre la prua è assicurata a delle bitte a terra a mezzo di cavi incrociati che, che attraverso i passacavi di prua, vengono dati volta alle bitte di bordo.

L'ormeggio ad una boa è assicurato da prua per mezzo della catena dell'ancora o di un robusto cavo passato a doppino sul grosso anello o sul maniglione presente sulla parte superiore della boa. Nell'ormeggio a due boe, la nave oltre ad essere ormeggiata ad una boa a prora, è ormeggiata ad una boa a poppa per mezzo di uno o più cavi passati a doppino.

L'ormeggio ad un corpo morto è assicurato per mezzo di un robusto cavo ancorato al corpo morto sul fondo: tale cavo viene dato volta alle bitte di bordo.

L'ormeggio mediante fissaggio a struttura a terra deve tener conto delle eventuali prevedibili maree e risacche.

ORTODROMICA

Dicesi di rotta congiungente due punti sulla superficie terrestre in modo tale che la distanza sia la minima possibile (ad esempio le rotte aeree: per raggiungere la California dall'ltalia è assai più breve sorvolare il Polo piuttosto che andare per Est o Ovest, rotte lossodromiche).

L'ortodromia è l'arco di circolo massimo (detto così perché ha per raggio quello terrestre), che rappresenta, sulla sfera terrestre, la più piccola distanza che unisce due punti. Pertanto, una imbarcazione che, per collegare due punti della sfera terrestre, percorra un tratto di circolo massimo minore di 180°, si sposta su un'ortodromia e segue una rotta ortodromica. Questa rotta non è costante e, conseguentemente, richiede cambiamenti periodici dell'angolo di rotta, ma fa risparmiare, su lunghe traversate, parecchie miglia rispetto alla più pratica lossodromia (ossia la curva che unisce due punti tagliando i vari meridiani con angolo costante). Basti pensare che in una traversata tra la costa giapponese e quella occidentale degli Stati Uniti può far risparmiare 300 miglia, mentre tra il Sud Africa e la Nuova Zelanda il risparmio si avvicina alle 1.000 miglia. Trattandosi di un arco di circolo massimo, a seconda dei punti da raggiungere, l'ortodromia ci porterebbe a seguire un percorso ad alte latitudini, in condizioni avverse alla navigazione (condizioni meteorologiche e presenza di ghiacci).

Per questo motivo, frequentemente, si percorre una rotta mista, in cui l'ortodromia viene interrotta in corrispondenza di una certa latitudine (parallelo limite), percorrendo il tratto di parallelo limite, e quindi, un percorso lossodromico, cioè linee rette sulle carte in proiezione di Mercatore, per poi riprendere la navigazione ortodromica.

ORZARE

Avvicinare la prua della nave alla direzione del vento, contro il vento (bolina). Si dice anche andare all'orza, venire all'orza o stringere il vento.

Ad esempio, manovrando per passare da una andatura al traverso a una andatura di bolina si esegue una orzata.

ORZIERO

E' uno scafo a vela il cui centro velico complessivo cade a poppavia del centro di deriva. Questo, con timone al centro, tende ad avvicinare la prua alla direzione da cui proviene il vento. Viene detto anche 'ardente'

OSTERIGGIO

Copertura a lucernario posta sulle aperture del ponte che danno luce e aria ai locali sottostanti; un tempo veniva detta anche spiraglio. È costituito da un'intelaiatura con robusti cristalli, il tutto incernierato su un'apposita mastra.

 

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