



PICCOLO DIZIONARIO DEI PIU' USATI TERMINI MARINARESCHI O DELLA MARINERIA
Minuscolo ma pratico vademecum che può servire ai marinai semplici o scelti, ma anche ai capitani e agli ammiragli per parlare la stessa lingua e intendersi al volo senza capire “pan per focaccia” e crearsi problemi nei momenti di grande tensione agonistica o nei momenti di difficoltà tecnica
LETTERA C
CAMBUSA
Dispensa di bordo.
Fare cambusa significa procurare e quindi riporre i viveri in cambusa, allestendo quanto necessario per la navigazione di durata breve o lunga.
Nel nostro caso la cambusa è sempre ben fornita e adatta a viaggi lunghi molto più di quanto realmente necessario....... per fortuna!
Grazie al nostro beneamato Capo Cambusiere non restiamo mai a secco.
CANALETTA
Spazio cavo inserito nell’albero dove viene inferita la ralinga della randa.
CANDELIERE
Asta metallica fissata lungo la falchetta di un'imbarcazione, al fine di permettere il passaggio e la messa in posizione delle draglie (i cavi orizzontali); l'insieme di candelieri e draglie costituisce la battagliola, cioè la "ringhiera" di protezione dalle cadute.
CAPPA
CAPPA FILANTE: significa mettere le vele in modo che la spinta propulsiva su di una di esse sia controbilanciata e annullata dalla spinta sull'altra
E' una manovra che si effettua con cattivo tempo per ridurre al minimo la velocità della barca e mantenere sempre le onde al mascone, cioè circa 45 gradi rispetto alla prua.
CAPPA SECCA: si dice cappa secca quando la barca mantiene la stessa posizione con tutte le vele ammainate.
CARAMELLA
Definizione usata per indicare lo spinnaker allorquando si arrotola su se stesso o attorno allo strallo, gonfiandosi in mezzo e ai lati mentre resta strozzato in uno o più punti assomigliando, appunto, a una caramella.
CARENA
Detta anche opera viva è la parte immersa di uno scafo
CARICALTO E CARICABASSO
Sono le manovre che collegano il tangone al piede dell'albero (caricabasso) e alla testa dell'albero (caricalto) che opportunamente tesate consentono di tenere in posizione orrizzontale il tangone usato con le vele di prua.
Durante le manovre di strambata si lasca il caricalto per consentire al prodiere il passaggio agevole del tangone da una mura all'altra, mentre il caricabasso va lascato per poter quadrare il braccio dello Spi.
CARTA NAUTICA
Particolare carta geografica che riproduce la superficie terrestre secondo la proiezione di Mercatore, in cui paralleli e meridiani divengono tutti perpendicolari tra loro.
Ciò comporta che viene rispettata l'uguaglianza degli angoli e sono invece deformate le distanze che, sulla carta, risultano accresciute andando dall'Equatore verso i poli.
CARTEGGIO
Tutte le operazioni grafiche che si effettuano sulla carta nautica per programmare e seguire la navigazione (tracciatura della rotta, punti nave, ecc.).
Gli strumenti essenziali per carteggiare sono: carta nautica, compasso, squadrette, matita e gomma.
CATENARIA
Fenomeno fisico per il quale una fune posta in trazione e sottoposta a forze laterali (gravità o forza del vento) non può stare perfettamente rettilinea ma subisce una deformazione che aumenta all'aumentare della forza laterale e diminuisce all'aumentare della tensione della fune.
In nautica ci si riferisce con catenaria all'effetto che subisce lo strallo di prua messo in tensione dalla drizza del fiocco e che subisce una forza laterale dal vento che preme sulla vela.
Se la catenaria è consistente si manifesta la tendenza della barca all'orza e un aumento dello sbandamento, con conseguente diminuzione di efficienza propulsiva.
CAZZARE
Mettere in tensione i cavi che tengono le vele per regolarle e orientarle al meglio in relazione del vento.
Tendere una cima e chiudere le vele per affrontare la bolina.
CENTRO DI CARENA
Baricentro del volume della parte immersa, ovvero dell'acqua spostata.
Detto anche centro di spinta (di Archimede) essendo il punto in cui si può immaginare concentrata la spinta idrostatica, il centro di carena varia al cambiare dello sbandamento dello scafo.
CENTRO VELICO
Centro geometrico delle vele: nell'approssimazione di fiocchi e randa di forma triangolare, il centro velico di ognuna di esse è determinato dall'incrocio delle mediane, cioè delle rette che congiungono i punti medi dei lati con gli angoli opposti.
CERCHIO CAPACE
Il luogo dei punti ove si osservano due oggetti con la stessa differenza di rilevamento
CHIARO - METTERE IN CHIARO
Si dice di manovre che non si possono impigliare.
Mettere in chiaro significa appunto ordinare cime o catene in modo che siano sempre libere e manovrabili.
CHIGLIA
Trave posizionata nel mezzo della carena che percorre l'imbarcazione per la sua intera lunghezza da prua a poppa. Deve essere molto robusta perché tutti gli elementi che compongono uno scafo vanno ad innestarsi proprio sulla chiglia.
CIMA
Nome generico marinaresco di ogni fune o corda di media dimensione. Quelle più piccole sono dette sagole e quelle maggiori gomene o gherlini.
Ogni fune che serve a issare vele, bandiere, amantiglio etc. viene chiamata 'Drizza'.
Ogni fune che serve a regolare le vele viene chiamata 'Scotta'.
CIRCLING
Circling o Cyrcling è un particolare comportamento delle barche in regata Mace Race che, inseguendosi in un cerchio ravvicinato tentano di prevalere per acquisire maggiore controllo sull’avversario e avvantaggiarsi nella scelta del lato di partenza (boa o barca giuria)
CIRRI
In meteorologia, il cirro 'abbreviazione Ci' è una nube del livello superiore della troposfera (altitudine 8.000-12.000 metri) che si presenta sotto forma di filamenti bianchi, isolati e sottili, formati da cristalli di ghiaccio.
I cirri sono trasparenti a causa della grande dispersione di questi cristalli; pertanto la luce del sole attraversa i cirri quasi senza alcuna attenuazione.
I cirri assumono una colorazione rosa o rosso immediatamente dopo il tramonto del sole, quando essi risultano ancora irradiati ma gli strati inferiori dell'atmosfera ormai non vengono più raggiunti dai raggi solari.
La comparsa di cirri in gran numero, disposti a bande in un cielo blu, annuncia generalmente l'arrivo di un fronte caldo entro 15 ore, accompagnato da precipitazioni spesso persistenti, oppure la fine di un'attività temporalesca (in questo caso sono detti anche 'falsi cirri').
Al contrario i cirri di bel tempo si distinguono perché poco estesi, di struttura irregolare e molto lenti nei movimenti, queste nubi compaiono spesso in situazioni di stabilità atmosferica.
CIRROCUMULI
Il cirrocumulo è una nube piccola, simile all'altocumulo ma di dimensioni inferiori e senza ombra propria, la cui forma ricorda una pecorella.
Queste nubi sono principalmente costituite da cristalli di ghiaccio, ma possono anche contenere acqua se le temperature sono abbastanza elevate e sono inoltre poco spesse.
I cirrocumuli fanno parte delle nubi alte (6-7000 m d'altezza) e di solito compaiono in banchi. La loro presenza può indicare aria fredda e instabile in quota e, in determinati casi, è un segnale dell'arrivo imminente di un fronte caldo, accompagnato da possibili temporali o rovesci, da dove il proverbio popolare cielo a pecorelle, acqua a catinelle.
CIRROSTRATI
Un cirrostrato è una nube della stessa natura del cirro ma formato da un velo continuo traslucido che copre totalmente o parzialmente il cielo. Il suo spessore è molto limitato e il suo colore è normalmente biancastro lattiginoso, lasciando talvolta intravedere una trama fibrosa.
Nel caso in cui lo spessore sia ridotto ad un velo e la copertura si estenda a tutto il cielo visibile, il cirrostrato risulta veramente difficile da discernere, attenuando solamente il colore azzurro del cielo di giorno, o rendendo lattiginoso il cielo di notte; in questo caso si può anche parlare di velo.
Il cirrostrato si colora di tinte cangianti che variano dal giallo al rosso, sia durante ed immediatamente prima dell'alba, sia durante ed immediatamente dopo il tramonto.
Il cirrostrato è formato da cristalli di ghiaccio ad un'altitudine compresa tra 6.000 e 12.000 metri, ed è spesso accompagnato da altre nubi stratiformi quali gli altostrati a medie altitudini, ed i nembostrati e gli strati a basse altitudini.
La formazione di un cirrostrato può avvenire per condensazione e successiva cristallizzazione di vapore proveniente dagli strati più bassi dell'atmosfera, oppure dalla progressiva estensione di cirri quali il Cirrus Fibratus, in tale caso la formazione del cirrostrato è dovuta all'avanzamento di un fronte.
Nessun tipo di precipitazione è associato al cirrostrato.
COPERTA
Ponte scoperto della nave.
CORPO MORTO
Oggetto immerso, fissato sul fondo, di peso. forma o dimensioni tali da permettere l'ormeggio di uno yacht.
Il cavo di ormeggio in questo caso prende il nome di grippia.
CROCETTE
Nell'ambito dello sport della vela, la crocetta è una particolare ala montata sugli alberi delle barche a vela che serve a mettere in maggior tensione le sartie.
Le crocette, sempre a coppie, si contano in ordini di crocette, dove un ordine è composto da due crocette opposte e sullo stesso piano.
CUMULI
Il cumulus o cumulo è una nube a piccolo o medio sviluppo verticale, che si presenta come una piccola torre o cavolfiore, essa ha base piatta o convessa a seconda dello sviluppo verticale. I cumuli si formano a causa delle correnti convettive create dalla radiazione solare e in genere sono indice, se poco sviluppate, di bel tempo stabile.
Alcune volte, però, queste nubi si sviluppano molto in verticale formando i cumuli congesti che possono provocare rovesci anche forti e che sono lo stadio del cumulo prima della trasformazione a cumulonembo. Se le correnti ascensionali sono molto intense, alla sommità del cumulo congesto si può scorgere un piccolo cappuccio, denominato 'pileus', indicatore di estrema instabilità atmosferica e precursore di intensi temporali.
I cumuli, come tutte le nubi a sviluppo verticale, sono indice di aria instabile.
CUMULONEMBI
ll cumulonembo (abbreviazione Cb) è una nube a sviluppo verticale che si sviluppa in condizioni di instabilità atmosferica ed è la più spettacolare e imponente tra le nubi.
Vista a distanza si presenta grosso modo come una torre che dalla base piatta e relativamente non molto alta dal suolo (mediamente intorno ai 2000 metri alle nostre latitudini) si erge per alcuni chilometri, sino ad arrivare al limite della troposfera, ovvero, alle nostre latitudini, intorno ai 12000 m (meno ai poli e di più all'equatore). Raggiunto tale limite si espande orizzontalmente e non più verticalmente, dando luogo ad una sommità a forma di incudine in quanto a partire da quella quota l'aria comincia a diventare più calda a mano a mano che si sale e, quindi, il vapore acqueo in essa presente non riesce più a condensarsi.
La base del cumulonembo è scura, a volte quasi nera, con sfumature che possono andare dal verde al giallo soprattutto quando causa la formazione di grandine.
Il cumulonembo è la nube tipica di temporali anche violenti e si presenta prevalentemente nelle ore più calde dei mesi estivi, in quanto la sua formazione necessita di una grande quantità di energia termica. All'interno del cumulo si hanno fenomeni meteorologici molto violenti, con correnti ascensionali di forte intensità (anche di 40m/s) ed analoghe correnti discendenti al loro esterno, nonché grossi accumuli di elettricità statica, che possono dare luogo ai fulmini.
Allo scoppiare del temporale, nella zona interna si forma una fortissima discendenza, mentre nelle zone circostanti prosegue l'ascendenza, quindi si verifica un forte vento al suolo che spesso solleva visibilmente foglie e polvere nella zona circostante al fenomeno.
Un cumulonembo rappresenta un pericolo per il volo a vela ed il volo libero, ed anche i piloti di aeroplani cercano per quanto possibile di evitarlo, volando a vista o con l'ausilio di radar meteorologici. La maggior parte degli aeroplani infatti non potrebbe far fronte alle forti discendenze che trascinerebbero l'aereo verso il suolo; al contrario potrebbero essere talvolta trascinati all'interno del cumulonembo dalle ascendenze. Alcuni sistemi di navigazione, anche se non progettati per questo scopo, indicano la presenza dei temporali.
Il cumulonembo calvus si eleva a forma di montagna o di 'panna montata' e presenta contorni in genere lisci e ben delineati. Questo cumulonembo non ha raggiunto ancora il massimo stadio di sviluppo cioè il cumulonembo ad incudine (incus), a cui sono associati rovesci anche di forte intensità e manifestazioni temporalesche.
I cumulonembi si formano se l'aria è calda, umida e instabile.
CUNNINGHAM
Nella navigazione a vela, il cunningham è un tipo di caricabasso usato su una barca a vela bermudiana per modificare il grasso della vela. Prende il nome dall'inventore, Briggs Cunningham, un armatore vincitore di una Coppa America, che era costruttore e velista, così come appassionato pilota di automobili da corsa. Il Columbia, un yatch di classe 12 metri S.I., fu condotto alla vittoria da Cunningham nella sfida di Coppa America del 1958.
Il sistema solitamente consiste di una cima che è assicurata ad un'estremità all'albero o al boma sotto il piede della randa; quindi è passata attraverso un occhiello nell'inferitura della vela vicino all'angolo di mura, quindi è condotta giù dall'altro lato ad un punto di fissaggio sull'albero, sul boma o sulla coperta.