



PICCOLO DIZIONARIO DEI PIU' USATI TERMINI MARINARESCHI O DELLA MARINERIA
Minuscolo ma pratico vademecum che può servire ai marinai semplici o scelti, ma anche ai capitani e agli ammiragli per parlare la stessa lingua e intendersi al volo senza capire “pan per focaccia” e crearsi problemi nei momenti di grande tensione agonistica o nei momenti di difficoltà tecnica
LETTERA B
BABORDO
La parte sinistra della nave (guardando verso prua), opposto di tribordo; il termine è entrato in italiano attraverso il francese bâbord, ma deriva dall'olandese bakboord, 'dietro il bordo', perché il timoniere anticamente volgeva le spalle al lato sinistro della nave.
Il termine non è in uso nel gergo della marineria italiana e si preferisce 'sinistra', anche per il fatto che il termine è stato abusato in versioni romanzate della vita marinaresca.
Un'altra teoria sulla provenienza di questa parola dice che una nave francese di nome Batrie avesse scritto il suo nome in grande sulla poppa e quindi dal lato sinistro si leggeva Ba mentre dal lato destro Trie, altra versione della teoria è che derivasse dalla scritta Batry (batteria) centralmente; quindi in ogni caso, con l'aggiunta di bord si ottenevano rispettivamente babordo per la sinistra e tribordo per la dritta.
BAGLIO MASSIMO
Larghezza massima della barca.
Il baglio nelle costruzioni navali di legno è la trave che collega in senso trasversale le due fiancate con la funzione di sostenere anche il ponte.
Per baglio massimo si identifica convenzionalmente il punto di maggiore larghezza dell’imbarcazione, che fino a qualche tempo fa coincideva più o meno con la sua parte centrale.
La tendenza attualmente è di progettare barche con baglio massimo sempre più arretrato, sia per guadagnare spazio nelle zone interne a poppa, sia per supportare volumi di carena posteriori sempre più larghi e anche per esigenze legate a convenienze di misurazioni di stazza.
Il baglio massimo molto arretrato, anche a estrema poppa come nelle imbarcazioni “open 60”, conferisce una caratteristica linea a “cuneo” alla barca.
BALCONE
Pulpito poppiero.
BALUMINA
In una vela di taglio (ad esempio fiocco o randa) è chiamato balumina il lato opposto a quello di inferitura. Esso è quindi il lato compreso tra l'angolo superiore (detto angolo di penna o di drizza), e l'angolo inferiore poppiero, chiamato angolo di scotta o di bugna. Nello specifico la balumina è la caduta poppiera di una vela, cioè bordo di uscita del vento che scorre parallelamente alla superficie del mare.
BANSIGO
Sedile pensile che viene fatto scendere e salire lungo l'alberatura o lungo le murate per eseguire lavori o ispezioni, ma anche per imbarcare o sbarcare persone che non possono farlo autonomamente.
BARBER HAULER
Termine inglese che indica il passascotte volante usato per modificare l'angolo di trazione della scotta sulla vela.
Solitamente viene predisposto per 'aprire' o 'chiudere' la parte terminale poppiera della vela, cioè per allontanarla o avvicinarla al centro barca.
Il Barber Hauler e' realizzato con due bozzelli, uno apribile collegato alla scotta, l'altro collegato alla falchetta; la cima del barber hauler viene rinviata nel pozzetto e cazzandola si scosta verso l'interno il punto di scotta.
BASE
Il lato più basso della vela, compreso tra l'angolo di mura e l'angolo di bugna.
BATIMETRICA
Linea congiungente, sulla carta nautica, punti aventi tutti la medesima profondità, detta anche batometrica o isobata.
BEAUFORT
Sir Francis Beaufort ammiraglio inglese vissuto nel 1800 a cui si deve l'invenzione dell'omonima scala per la misurazione del vento.
TERMINE DESCRITTIVO - VELOCITÀ VENTO in nodi - EFFETTI DEL VENTO - ALTEZZA ONDE (in metri)
0) Calma - fino a 1 nodo - Il mare è liscio come l'olio e il fumo sale verticalmente
1) Bava di vento - da 1 a 3 nodi - Leggere increspature sulla superficie assomiglianti a squame di pesce. Ancora non si formano creste bianche di schiuma.
2) Brezza leggera- da 4 a 6 nodi - Ondine minute, ancora molto corte ma ben evidenziate. Le creste non si rompono ancora ma hanno aspetto vitreo - 0,3 m
3) Brezza tesa - da 7 a 10 nodi - Ondine grandi con creste che che cominciano a rompersi con schiuma di aspetto vitreo. Si notano alcune 'pecorelle' con la cresta bianca di schiuma - 1 m
4) Vento moderato - da 11 a 16 nodi - Onde piccole con tendenza ad allungarsi. Le pecorelle sono più frequenti - 1,5 m
5) Vento teso - da 17 a 21 nodi - Onde moderate dalla forma che si allunga. Le pecorelle sono abbondanti e c'è possibilità di spruzzi - 2,5 m
6) Vento fresco - da 22 a 27 nodi - Onde grosse (cavalloni) dalle creste imbiancate di schiuma. Gli spruzzi sono probabili - 4 m
7) Vento forte - da 28 a 33 nodi - I cavalloni si ingrossano. La schiuma formata dal rompersi delle onde viene 'soffiata' in strisce nella direzione del vento - 5,5 m
8) Burrasca - da 34 a 40 nodi - Onde moderatamente alte. Le creste si rompono e formano spruzzi vorticosi che vengono risucchiati dal vento - 7,5 m
9) Burrasca forte - da 41 a 47 nodi - Onde alte con le creste che iniziano a frangere. Strisce di schiuma che si fanno più dense. Gli spruzzi possono ridurre la visibilità - 10 m
10) Tempesta da 48 a 55 nodi - Onde molto alte sormontate da creste (marosi) molto lunghe. Le strisce di schiuma tendono a compattarsi e il mare pare tutto biancastro. I frangenti sono molto più intensi e la visibilità è ridotta - 12,5 m
11) Tempesta violenta - da 56 a 63 nodi - Onde enormi che potrebbero anche nascondere alla vista le navi di piccole o medie dimensioni. Il mare è tutto coperto da banchi di schiuma. Il vento nebulizza la sommità delle creste e la visibilità è ridotta - 16 m
12) Uragano - oltre 64 nodi - L'aria è piena di spruzzi e la schiuma imbianca il mare completamente. La visibilità è molto ridotta - maggiore di 16 m
BECCHEGGIO
Rotazione di un oggetto attorno all'asse trasversale.
In un'imbarcazione, anche il movimento oscillatorio attorno a questo asse (le estremità dello scafo alternativamente si immergono ed escono dall'acqua).
BITTA
1) Colonnetta di ferro o acciaio a forma di L rovesciata fissata sulle banchine dei moli per avvolgervi i cavi d'ormeggio
2) elemento verticale solidamente fissato al ponte scoperto della nave che serve per tirare i cavi di ormeggio.
Sulle imbarcazioni le piccole bitte sono più propriamente dette gallocce.
BOLINA
Tipo di navigazione con una inclinazione particolare rispetto alla direzione del vento, andatura che si effettua mantenendo una rotta il più possibile contraria alla direzione di arrivo del vento (circa a 40-45 gradi a destra o sinistra rispetto al vento apparente); si distingue in bolina stretta, bolina, o bolina larga a seconda dell'ampiezza dell'angolo al vento.
BOCCAPORTO
Apertura praticata sul ponte o sulla tuga per permettere l'aerazione e l'illuminazione dei locali sottostanti o per il carico dei materiali nelle stive.
BOMA
La trave in alluminio, legno o fibra di carbonio che sostiene la base della randa. Il boma è fissato all'albero tramite uno snodo detto trozza che consente al boma di modificare il suo orientamento rispetto all'albero.
BOMPRESSO
Il bompresso è un albero montato a prua delle antiche navi ed armato nelle imbarcazioni di fattura più moderna per le andature di traverso, lasco, granlasco e, più raramente, poppa (o fil di ruota).
Le vele di prua tipo gennaker o code zero richiedono un punto di mura avanzato verso prua, al fine di aumentare la superficie velica e far lavorare meglio la stessa vela.
Un piccolo bompresso in questi casi è appunto la soluzione ideale.
BORDARE
Termine marinaresco che significa lo spiegamento delle vele, tendere una vela portandola verso I'interno dello scafo.
BOROSA
In nautica, la borosa è un circuito che permette la riduzione della superficie velica della randa (operazione che nel suo complesso è detta prendere una mano di terzaroli). Tale manovra è eseguita per diminuire la potenza delle vele e quindi aumentare la manovrabilità
BOZZELLO
Termine marinaro con cui vengono chiamate le carrucole; a seconda del numero di pulegge viene chiamato anche bozzello semplice, doppio, triplo.
Quando è apribile, potendo esservi inserito anche un cavo già in tensione, prende il nome di pastecca.
BRANCARELLA
Occhiello sulla vela per fissare la bugna e la mura, i terzaroli, far passare i matafioni ecc.; quasi sempre è irrobustita con una guarnizione metallica e fettucce cucite per meglio distribuire gli sforzi; quando è posizionata un poco sopra il punto di mura della randa serve per fare passare una borosa e tesare la vela lungo l'inferitura; in questo caso prende il nome di brancarella di mura oppure Cunningham hole, o semplicemente Cunningham, dal nome del suo ideatore.
BREZZA
1) vento di origine termica che si instaura perpendicolarmente alla costa per la differente temperatura tra terra e mare, sia durante il giorno che nelle ore notturne (brezza di terra e di mare)
2) parola usata anche per indicare genericamente un vento di forza 2 (brezza leggera, 4-6 nodi) o di forza 3 (brezza tesa, 7-10 nodi) secondo la scala Beaufort.
BUGNA
Angolo inferiore e posteriore della vela in cui vengono inferite le manovre o scotte.
BULBO
Siluro in materiale pesante (acciaio, piombo), posto al termine della pinna di deriva, con funzione principalmente di zavorra.